Centri di raccolta AMA. Carta vince carta perde in Municipio VIII

 

 

Il 19 ottobre 2020, il giorno prima della votazione della delibera di iniziativa popolare per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani di Roma Capitale, in commissione ambiente  sui Centri di Raccolta A.M.A. ho denunciato pubblicamente l’assenza totale di pianificazione di un centro di raccolta differenziata nel Municipio VIII di Roma Capitale.  

Il 21 ottobre 2019 ho denunciato la mancata pubblicazione del video da dove emergeva quanto denunciato ma che purtroppo ad oggi sulla omessa pubblicazione non ho ricevuto nessuna risposta.

Continua a leggere



La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Salviamo il pianeta Terra e non solo

A inizio marzo, mentre ci accingevamo a leggere l’Economia della ciambella di Kate Raworth (Edizioni Ambiente), è iniziato il lockdown ed è stato ben presto chiaro che nulla sarebbe stato più come prima.

leggi il testo integrale

La combinazione di questi due eventi concomitanti, ci ha spinti a ragionare su quali fossero gli scenari ambientali, economici e sociali della società in cui viviamo, per provare a immaginare quali azioni vadano intraprese per cambiare lo stato delle cose.

Nasce da qui l’idea di calare nella situazione italiana la rappresentazione della Ciambella, uno spazio confortevole in cui vivere, compresso tra i vincoli ambientali (il tetto) e il soddisfacimento dei bisogni vitali, economici e sociali (la base), senza dimenticare il trend demografico, con i processi migratori e di urbanizzazione che porta con sé.

Un concetto diverso di economia che mette al centro l’uomo e il suo habitat, anziché i mercati e che propone un modello di sviluppo sostenibile in contrapposizione con la crescita lineare della produzione e del reddito.

Dall’avvio della rivoluzione industriale l’uomo ha interferito sempre di più con l’ambiente, tanto che alcuni scienziati hanno coniato il termine di antropocene, per identificare i cambiamenti (talvolta irreversibili) che in un periodo brevissimo, se paragonato alle ere geologiche, l’attività umana sta generando in termini di distruzione di capitale naturale. Disponiamo di una sola Terra, ma ci comportiamo come se ne avessimo a disposizione 1,6, vivendo al di sopra delle possibilità di rigenerazione delle risorse naturali, con importanti differenze tra le diverse aree territoriali del pianeta.

Le emissioni di anidride carbonica stanno provocando un innalzamento delle temperature che generano a loro volta una serie di effetti a cascata: lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai montani, l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani, la desertificazione dei terreni, la salinizzazione delle coste, la perdita di biodiversità marina e terrestre che riguarda sia la fauna che la flora.

La risposta non può che essere globale e le Nazioni Unite organizzano da anni le Conferenze tra le parti (Cop), che talvolta hanno raggiunto importanti risultati, come nel caso del contenimento del buco dell’ozono, ma che molto spesso devono arrendersi agli egoismi nazionali, come è accaduto per il ritiro degli Stati Uniti (il Paese che più inquina al mondo) dagli accordi di Parigi sul clima, una decisione scellerata presa dal presidente uscente che ora, speriamo, venga riconsiderata al più presto da quello eletto.

Anche l’Italia deve fare la sua parte, intervenendo sugli aspetti più critici che la caratterizzano, come le emissioni di inquinanti, il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico, il ciclo dell’acqua e dei rifiuti, la riconversione urbana, la tutela della biodiversità.

Se da un lato si deve proteggere la salute della Terra dall’azione distruttiva dell’uomo, dall’altro bisogna intervenire per consentire alla maggior parte delle persone di vivere nel miglior modo possibile.

La base sociale è costituita da un insieme di livelli minimi di sussistenza che devono essere garantiti a ciascun individuo, in accordo con quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rappresentazione della base sociale della Ciambella tiene conto della disponibilità di cibo e acqua, salute, istruzione, reddito, equità sociale, fabbisogno energetico, infrastrutture materiali e immateriali, abitazione, parità di genere, diritto di espressione, pace e giustizia.

L’Italia, pur essendo tra i Paesi più sviluppati al mondo, registra molti ritardi ingiustificati, concentrati maggiormente nel Mezzogiorno e tra alcune categorie di persone, che non consentono a tutti di vivere nello spazio confortevole della Ciambella.

Il tasso di abbandono scolastico italiano è superiore alla media europea e un quarto dei giovani compresi tra i 15 e i 34 anni non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione (Neet), con percentuali maggiori tra le donne (28%) e i ragazzi del Sud (36%). Basso è anche il numero dei laureati Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), senza contare che sempre più di frequente l’investimento in capitale umano viene vanificato dalla scelta, quasi obbligata, di andare a svolgere la professione all’estero. La pandemia ha acuito la carenza di personale sanitario specializzato, anche per lo scarso ricambio generazionale degli anni passati.

In Italia la disuguaglianza economica è cresciuta nel tempo e spesso deriva da una disparità di opportunità, tra cui il livello di istruzione, che limita la mobilità sociale intergenerazionale. A questo si aggiunge il divario nord-sud sempre più accentuato e la disparità di genere, che sconta le insufficienti politiche di supporto alla partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

Le differenze sono destinate ad accentuarsi con la pandemia generata dal coronavirus, che ha messo in evidenza la precarietà di molte attività, la fragilità delle infrastrutture, le barriere di accesso per le fasce sociali più deboli alla didattica a distanza o allo smart working.

Una volta superata questa seconda ondata di contagi occorrerà procedere spediti verso una nuova normalità, che non può essere un ritorno al passato, perché la società nel frattempo è cambiata e il tetto ambientale rischia di “crollarci addosso”.

L’Unione europea ha deciso di fare la sua parte e sta stanziando ingenti risorse per il Piano di rilancio e resilienza che assegna all’Italia circa 81 miliardi di sussidi e 127 miliardi di prestiti. Per utilizzarli al meglio c’è, però, bisogno di scelte coraggiose, oltre a migliorare la capacità di progettare e impegnare i finanziamenti ricevuti.

Il cruscotto di indicatori, immagini, grafici e tabelle che abbiamo raccolto per descrivere la Ciambella italiana, rappresenta una base di partenza per offrire da un lato spunti di riflessione per una maggiore consapevolezza collettiva e dall’altro un contributo per agevolare la transizione nella direzione dello sviluppo sostenibile e inclusivo.



La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

FARMACAP – SCONGIURARE LA LIQUIDAZIONE

Leggi l’interrogazione

La Farmacap svolge una funzione strategica come polo socio-sanitario pubblico di Roma Capitale e rappresenta la più grande azienda farmaceutica pubblica d’Italia: con 45 farmacie che sono in tante periferie, 10 sportelli sociali e circa 320 dipendenti su un totale di 1.500 ‘farmacisti comunali’ in tutto il Paese. Farmacap, inoltre, ha aderito all’associazione “Asso Farmacie comunali”, che a sua volta fa parte dell’Unione Europea delle farmacie sociali.

Farmacap svolge i servizi di teleassistenza ed assistenza ai soggetti deboli regolati con una convenzione con Roma Capitale, svolge attività di Recup, consegna medicinali a domicilio e offre una presa in carico sociale, soprattutto di utenti anziani nei municipi romani. Continua a leggere



La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

IDEE IN MOVIMENTO: UNA PROPOSTA TRASPARENTE

————————————————————————————————————————————————-

PROPOSTA per REVISIONE STATUTO M5S -possibilità PER CIASCUN ISCRITTO al M5S di finanziare liberamente l’associazione politica attraverso la destinazione del due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche all’atto di presentazione della propria dichiarazione dei redditi per finanziare esclusivamente i “Gruppi Territoriali Locali ” scarica il documento

——————————————————————————————————————————-

Nel dibattito pubblico è da anni che si discute di come finanziare i partiti politici. E nel 2014 è stata approvata la legge n. 13 del 21 febbraio 2014, (G.U. 26/02/2014, n. 47) proprio per dirimere l’annosa questione, ma di fatto si è stabilito di finanziare in forma privata e indiretta i partiti attraverso i gruppi parlamentari e forme di finanziamento come il 2 per mille e le donazioni private. 

Continua a leggere



La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Un flash sulle principali entrate di Roma Capitale

Scarica l’analisi PDF

Leggi la proposta di delibera su entrate e patrimonio  bocciata

Leggi la proposta di delibera sulla TARI  bocciata

Leggi interrogazione sul pagamento della TARI   leggi la risposta

Leggi interrogazione su concessione suolo pubblico OSP

Leggi interrogazione su Passi Carrabili risposta uffici

Dal rendiconto del 2019 risulta che Roma Capitale ha accertato 5,6 miliardi di euro di entrate finali (al netto di quelle per conto terzi e partite di giro); di questa cifra soltanto il 59% è stato effettivamente riscosso (capacità di riscossione di competenza).

Dal 2016 al 2019 la capacità di riscossione delle entrate correnti di Roma Capitale è scesa di 4 punti percentuali (Tavola 1).

Le entrate per conto terzi e le partite di giro sono poste figurative del bilancio di un Comune, Roma in particolare, nel biennio 2016-2017, riportava nel documento contabile una cifra elevata “impropriamente“. Continua a leggere

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte:
http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Roma in default dal 1 gennaio 2022 ma la Raggi non lo sa

 

Cosa succederà nel 2022 a seguito della chiusura della Gestione Commissariale il 31 dicembre 2021 prevista dalla legge di bilancio 2019?

Nelle tavole che seguono si evidenziano le ricadute di questa scelta “a occhi chiusi” sulla consistenza e sulle dimensioni del bilancio ordinario: in pratica “ si avrà un ennesimo default della Capitale D’Italia” ma la Sindaca Raggi non lo sa (ho presentato una proposta di delibera per scongiurare il default della Capitale D’Italia).

Il 29 aprile 2019 è stata tempestivamente allertata, con un documento, la Ragioneria Generale di Roma Capitale delle possibili conseguenze che questa scelta politica nazionale avrebbe comportato sui conti capitolini, ma il cosiddetto “Salva Roma” è stato ugualmente approvato senza verificarne l’eventuale impatto sul bilancio ordinario di Roma.

Il 5 luglio 2019, il 30 settembre 2019, e il 15 aprile 2020  la Corte dei Conti con  le citate Deliberazioni ha analizzato i rapporti finanziari tra Gestione Ordinaria e Gestione Commissariale – e l’Impatto sugli equilibri statici e dinamici dei bilanci di Roma Capitale” fino al 2017.

Dagli ultimi dati disponibili si è potuto costruire la rappresentazione sintetica del debito di Roma, riportata nella  tavola seguente, composta delle tre componenti principali del Piano di rientro[1] riconducibili alla “quarta versione” del riepilogo della massa attiva e passiva fornita dal commissario straordinario. Continua a leggere

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte:
http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Memoria difensiva espulsione consigliera Montella dal M5S

Lottare per la legalità ha un costo. Io l’ho pagato sacrificando tutto

  1. 31 ottobre 2018 ho inviato un esposto sui servizi cimteriali alla Corte dei Conti
  2. 22 novembre 2018 ho inviato un esposto alla Corte dei Conti su danno economico da energia (non prodotta) da impianti fotovoltaici di proprietà di Roma Capitale
  3. 20 giugno 2019 ho inviato un esposto in procura su ipotesi fondi occulti sulla TARI
  4. 23 luglio 2019 non ho partecipato alla votazione della delibera su ex cinema Metropolitan per documentati motivi ovvero l’interesse pubblico è stato sacrificato da consistenti benefici economici a favore dei soggetti privati (leggi PEC) con un post su facebook è stato diffamato il mio nome dal gruppo M5S di Roma per non aver partecipato alla votazione.
  5. 18 ottobre 2019 sono stata rimossa da due chat consiglieri su telegram dal capogruppo Pacetti e dalla consigliera Bernabei a seguito della non partecipazione al voto in assenza di documentazione a supporto della delibera 79 del 21 ottobre 2019 che poneva in liquidazione la società Roma metropolitane (punto 26 a questo link). A distanza di un anno l’Assemblea Capitolina ha votato un ODG che chiede Impegno per la Sindaca e la Giunta – ad approvare i bilanci della Società Roma Metropolitane ancora sospesi, a mettere in atto tutte le procedure per riportare in bonis l’Azienda; a predisporre un serio piano industriale.
  6. 21 gennaio 2020 a seguito di un articolo apparso sulla testata giornalistica il tempo  durante le votazioni a facilitatore regionale del movimento cinque stelle (leggi risultati) ho chiesto tramite email  al capogruppo una smentita pubblica e ai consiglieri coinvolti a quanto riportato nell’articolo dove si cita che “si è in attesa di una pronuncia da parte del segretario generale circa una richiesta di allontanamento alla sottoscritta notificata pochi giorni fa”.
  7. 18 febbraio 2020 dopo quasi un mese i Consiglieri Capitolini del Gruppo del Movimento 5 Stelle (23 su 26) sottoscrivono una richiesta di una mia esclusione  dal gruppo medesimo (Non corrisponde al vero il fatto che sia stata invitata con mail specifica a partecipare come indicato nel documento);
  8. 19 febbraio 2020 il collegio dei probiviri del M5S (inviato l’atto tramite email  il 20 Feb 2020) dichiara che si è riunito in via telematica il 19 febbraio ed ha aperto un procedimento disciplinare nei miei riguardi (datato in realtà il 4 aprile 2020). Le motivazioni “avvio procedimento disciplinare con atti di comunicazione del 19 febbraio 2020 notificato telematicamente con il quale si prendeva atto del mio allontanamento dal gruppo consiliare M5S riconducibile a ripetute condotte in difformità alle linee di azione politica decise a maggioranza del gruppo, oltre che a ripetute assenze in merito alle votazioni nelle commissioni a cui lei partecipa.” Dichiara che non sono giunte mie memorie difensive. In questo documento il collegio dei probiviri ha dichiarato il falso in quanto il 29 febbraio ho inviato nei temini previsti le mie memorie difensive.
  9. 20 febbraio 2020 ho ricevuto l’apertura del procedimento disciplinare dall’indirizzo mail Collegio Probiviri <collegioprobiviri@movimento5stelle.it> ;
  10. 20 febbraio 2020 il Segretariato generale (destinatario per conoscenza della lettera di cui al punto 4) mi ha invitata ad indicare entro 3 giorni a quale gruppo consiliare intendessi aderire;
  11. 21 febbraio 2020 ho contestato al Segretariato Generale la carenza di presupposti e lo ho diffidato dal dare seguito al mio collocamento nel gruppo Misto in assenza della mia adesione effettiva;
  12. 24 febbraio 2020 convocata la riunione municipale straordinaria su “Espulsione dal consiglio comunale capitolino della consigliera Monica Montella”. Verbale sintetico e mozione.
  13. 26 febbraio 2020 il Segretariato generale (lettera a firma del Dr. Baldino e non del Segretario Generale  nella persona del dott. Mileti) dispone d’ufficio il mio trasferimento al gruppo misto;
  14. 27 febbraio 2020  ho diffidato il Presidente dell’Assemblea Capitolina dal dare seguito a quanto stabilito dal Segretariato Generale;
  15. 28 febbraio 2020 il presidente dell’Assemblea Capitolina, nonostante la lettera di diffida ricevuta in data 27 febbraio 2020, nella riunione della capigruppo del 28 febbraio comunica, come risulta dal verbale della capigruppo, la mia esclusione dal gruppo e rimette le lettere inviate dal segretariato alla valutazione della conferenza dei capigruppo;
  16. 29 febbraio 2020 ho trasmesso al “Collegio Probiviri” all’indirizzo di posta elettronica <collegioprobiviri@movimento5stelle.it>, nei termini previsti, la mia memoria difensiva richiesta;
  17. 3 marzo 2020 il Segretario Generale risponde alla mia richiesta dichiarando che il regolamento disciplina i gruppi limitatamente alla costituzione e composizione sia al momento dell’insediamento dell’Assemblea neo-eletta che nelle fasi successive, quest’ultima affermazione non è contemplata nel regolamento del Comuna di Roma che parla invece di scelta antecedente la prima seduta (se si estende anche a dopo va motivato con una giurisprudenza acquisita), infatti precisamente l’articolo 21 comma 2 stabilisce che “Entro tre giorni dalla prima seduta del Consiglio Comunale ogni Consigliera e Consigliere indica al Presidente del Consiglio il Gruppo del quale intende far parte” e  il comma 7 specifica che “Qualora una Consigliera o un Consigliere decida di revocare l’adesione a un gruppo consiliare, e non aderisca ad altro gruppo, entra a far parte del Gruppo misto”, ma io non ho mai deciso di revocare l’adesione al gruppo del M5S quindi la mia collocazione al gruppo misto è stato un arbitrio istituzionale;
  18. 6 marzo 2020 ho replicato alla risposta del Segretario Generale;
  19. 6 marzo 2020 ho diffidato il capogruppo consigliere Giuliano Pacetti e tutti i capigruppi consiliari capitolini degli altri partiti politici dall’assumere decisioni in merito al mio collocamento nel gruppo misto in assenza di una mia decisione e soprattutto in assenza della fine della procedura di esplulsione da parte del movimento cinque stelle nazionale;
  20. 4 aprile 2020 ho ricevuto il provvedimento disciplinare di espulsione dal collegio dei Probiviri M5S alla mail istituzionale “ISTAT” nonostante avessi chiesto espressamente al collegio di inviarmi ulteriori comunicazioni in merito al procedimento disciplinare a altro indirizzo di posta elettronica montella.monica@gmail.com. Il provvedimento disciplinare del collegio dei Probiviri nel considerato si fa riferimento “a verifiche effettuate su quanto contestatomi” e “che non sono giunte mie memorie difensive” dichiarando il falso poiché invece in data 29 febbraio ho trasmesso nei termini previsti all’indirizzo di posta elettronica “Collegio Probiviri” <collegioprobiviri@movimento5stelle.it>, la memoria difensiva richiesta;
  21. 9 aprile 2020 ho inviato la memoria difensiva al comitato di garanzia contro il provvedimento disciplinare di espulsione da parte del Collegio dei probiviri;
  22. 10 aprile 2020 alla mia collaboratrice Daniela Patrizi, che svolge le funzioni di mia assistente, dipendente capitolina in distacco presso il gruppo capitolino M5S, le è stato chiesto di inviare una comunicazione di posta elettronica con la quale comunica la sua volontà e il desiderio di continuare a prestare l’attività lavorativa presso la segreteria del Gruppo Movimento 5 Stelle e ho inviato un messaggio di risposta di posta elettronica al capogruppo del M5S Pacetti evidenziando che se avesse disposto il trasferimento della Dott.ssa Patrizi ad altro incarico all’interno del gruppo Movimento 5 Stelle se ne sarebbe assunto tutta la responsabilità in quanto avrebbe ostacolato l’espletamento del mia mandato elettivo della funzione di consigliera e quindi, con tutte le conseguenze che ne avrebbero potuto derivare;
  23. 10 aprile 2020 il Direttore Gherardi indirizza al capo del gruppo Misto consigliera capitolina Cristina Grancio, (dichiarando il falso) di una mia adesione al gruppo misto, una nota di richiesta di composizione dei componenti del gruppo misto nelle commissioni capitoline permanenti;
  24. 10 aprile 2020 con invio Pec ho chiesto al capogruppo del misto Cristina Grancio di non dare seguito a quanto richiesto dal direttore Gherardi in quanto la mia assegnazione al gruppo misto da parte del direttore è stata del tutto arbitraria;
  25. 14 aprile 2020 la capogruppo del gruppo Misto Cristina Grancio comunica l’impossibilità di soddisfare alla richiesta pervenuta dal direttore in quanto la consigliera Montella ha dichiarato di non aver mai aderito al gruppo Misto;
  26. 3 aprile 2020 ho ricevuto dall’assessore al bilancio Lemmetti la risposta alla interrogazione n° 131 mettendomi nella nota (senza data e protocollo)  tra i destinatari con appartenenza della stessa al gruppo misto, addirittura prima della data del 4 aprile della delibera del provvedimento dei proibiviri. Nella risposta all’assessore Lemmetti ho precisato che non ho mai aderito al gruppo misto.
  27. 20 aprile 2020  il presidente De Vito dichiara  (come risulta dal verbale della conferenza dei presidenti dei gruppi capitolini) nella riunione dei capigruppo in videoconferenza che la conferenza dei capigruppo ha preso atto del passaggio della consigliera Montella dal Gruppo del M5S al gruppo misto con il voto favorevole del movimento cinque stelle e l’astensione degli altri gruppi precisamente è riportato “Il Presidente De Vito apre la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Capitolini in videoconferenza e dichiara: “Comunico all’Assemblea dei Capigruppo, che nella riunione della Capigruppo del 28 febbraio u.s., la Conferenza ha preso atto del passaggio della consigliera Montella dal Gruppo M5S al Gruppo Misto, con il voto favorevole del Movimento 5 Stelle e l’astensione degli altri Gruppi. Vi informo, altresi, che il Presidente Pacetti con nota prot. RQ/6453 del 10 aprile u.s. ha comunicato che nei confronti della consigliera Montella è intervenuta anche l’espulsione dall’associazione e forza Movimento 5 Stelle, comminata dai probiviri di tale formazione politica.” Senza attendere l’esito del provvedimento da parte del comitato di garanzia.
  28. 23 aprile 2020 nella fase procedurale della interrogazione n°162 sia il Gabinetto della Sindaca che il Segretariato Generale hanno considerato tra i destinatari la mia ormai “deportata” appartenenza al gruppo misto nonostante non avessi mai aderito al gruppo misto.
  29. 25 aprile 2020 invio email al Comitato di garanzia, su sollecito del facilitatore regionale Silvestri, ad integrare la mia memoria difensiva inviata il 9 aprile visto che il comitato di garanzia non si era ancora espresso, senza rispettare i temini prescritti.
  30. 27 aprile 2020 con una PEC ho chiesto di rimuovere il mio cognome riportato nell’ODG n° 17 del 2020 nella mozione n°153 a firma del consigliere De Priamo.
  31. 29 aprile 2020 il Presidente De Vito dichiara nella riunione dei presidenti dei gruppi capitolini ” prima dell’inizio della riunione della Cabina di Regia ritiene opportuno chiarire la questione della Consigliera Montella, sulla quale si è già pronunciata la Capigruppo. Informa di aver ricevuto, il 26 febbraio 2020, una nota del Segretario Generale acquisita con protocollo RQ/3669, a firma dell’allora Direttore Baldino, in cui si afferma che, a norma del Regolamento del Consiglio Comunale, la Consigliera fa parte del Gruppo Misto, salvo diversa valutazione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi medesimi, nel cui ambito, nel caso, occorrerà valutare la collocazione. Il 28 febbraio ha chiesto il pronunciamento della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi che si è pronunciata in maniera maggioritaria, e l’ha nuovamente chiesto dopo che il consigliere Pacetti lo ha informato che la consigliera Montella era stata espulsa (ma solo dal collegio dei proibiviri) anche dal gruppo del Movimento 5 stelle. Invita a considerare che lo statuto dell’associazione Movimento cinque Stelle, reperibile online, al suo articolo 11 prevede che la fuoriuscita dal gruppo comporti l’espulsione dall’associazione, ma anche che l’espulsione dall’associazione comporta la fuoriuscita dal gruppo di riferimento. Ha pertanto ricostruito la vicenda per l’opportuna chiarezza“.
  32. 1 maggio 2020 con email ricevuta dal “Collegio dei Probiviri” si allega la delibera di provvedimento sulla consigliera Monica Montella – errata corrige – confermando la mia espulsione dal movimento e nell’atto il collegio non ha neanche cambiato la data, poichè i termini sarebbero scaduti. La gravità dell’atto del collegio dei proibiviri è stata quella di aver fatto credere attraverso la delibera che la decisione di non ritenere validi i motivi sia stata presa il 4 aprile e non successivamente quando gli è stato fatto notare il falso nell’atto. E l’errata corrige arriva dopo un mese. Nella delibera si rettifica che “considerato che sono giunte memorie difensive le quali non sono state considerate sufficienti a giustificare la condotta” è confermata l’espulsione.
  33. 2 maggio 2020 con PEC chiedo l’accesso agli atti al Segretariato Generale di tutta la documentazione che riguarda il mio caso.
  34. 6 maggio 2020 invio email al Comitato di garanzia ad integrazione della memoria difensiva inviata il 25 aprile 2020 confermando quanto già trasmesso al Comitato di Garanzia in data 9 aprile e successivamente integrato in data 25 aprile e ho chiesto al Comitato di acquisire il verbale della riunione dei Probiviri in cui è stata deliberata la mia espulsione al fine di verificare la NON regolarità di tutto il procedimento in corso.
  35. 7 maggio 2020 la consigliera Guadagno chiede al Direttore Gherardi qual’è la mia posizione politica all’interno della commissione.
  36. 8 maggio 2020  Il consigliere De Priamo chiede a quale gruppo politico faccia parte la consigliera Montella, il Presidente De Vito risponde “che la consigliera Montella è componente del gruppo misto dopo la nota del segretariato del 20 febbraio 2020 e di un’altra del 26 febbraio 2020; con quest’ultima il segretariato nel considerare la consigliera nel gruppo Misto rimetteva ad una valutazione della Presidenza e della Capigruppo la decisione finale. Questa verifica si è svolta nella capigruppo del 28 febbraio 2020; mentre nella capigruppo del 20 aprile 2020 il capogruppo Pacetti ha comunicato che era sopravvenuta anche l’espulsione della consigliera Montella dall’associazione Movimento 5 stelle” (dichiarando il falso poichè il comitato di garanzia del M5S fino alla data del 27 gennaio 2021 ancora non si era espresso). “Il capogruppo Pacetti chiede se è possibile inviare, come presidenza dell’Assemblea Capitolina, a tutte le commissioni la nota del passaggio della consigliera Montella al gruppo misto, in modo che le commissioni abbiano la possibilità di aggiornare i moduli di presenza“.
  37. 11 maggio 2020 la mia collaboratrice dichiara di aver ricevuto una nota da parte del direttore Gherardi dell’ 8 maggio sulla sua assegnazione alla segreteria del gruppo M5S e che non avrebbe più potuto lavorare per me (io non ho mai ricevuto detta nota al riguardo).
  38. 14 maggio 2020 il segretario generale invia una nota di chiarimento in risposta alla mia lettera prot. n. RQ/4418 del 6 marzo scorso dall’oggetto “Esclusione dal gruppo capitolino movimento cinque stelle”.
  39. Il 27 gennaio 2021 è stato deciso dal capo politico Vito Crimi di respingere il mio reclamo confermando il provvedimento di espulsione disposto dal Collegio dei probiviri con delibera del 4 aprile 2020.


La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Primi dati sul contributo di solidarietà alimentare

 
 
 
In un precedente articolo ho affrontato il tema dei fondi stanziati dal Governo e gestiti dalla protezione civile ossia i 15 milioni di euro per Roma Capitale con la possibile ripartizione suggerita cioè 80% per complessivi 12 milioni di euro ripartito in proporzione alla popolazione residente di ciascun municipio e l’altro 20% per complessivi 3 milioni di euro n base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Municipio e quello medio comunale, tenendo conto quindi delle zone più povere di Roma.
La Giunta Capitolina assumendo i poteri dell’Assemblea Capitolina ai sensi dell’art. 42 comma 4 e 175 comma 4 del TUEL (D. Lgs. N°267/2000) ha deliberato la variazione urgente al bilancio di previsione 2020 – 2022 per l’assegnazione dei fondi e consentire la rapida erogazione di un sostegno economico alle famiglie in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid19 (vedi tavola). Tale delibera deve essere ratificata dall’Assemblea Capitolina nei 60 giorni successivi a pena di decadenza. In caso di mancata o parziale ratifica del provvedimento l’Assemblea Capitolina è tenuta ad adottare nei successivi 30 giorni e comunque entro il 31 dicembre i provvedimenti ritenuti necessari della delibera non ratificata.

Continua a leggere

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte:
http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Una fotografia delle entrate pubbliche

 

L’obiettivo di questo articolo è osservare più da vicino l’ammontare complessivo delle entrate pubbliche italiane, distinte per i principali tributi, ed evidenziare come l’incapacità di riscossione dello Stato alimenta i residui attivi che concorrono ad incrementare il debito pubblico. Le entrate sono iscritte in bilancio al momento in cui sono accertate giuridicamente (criterio della competenza giuridica) e incassate (criterio di cassa). Nel conto economico consolidato redatto dall’ISTAT si possono analizzare i flussi delle entrate tra enti territoriali, e a differenza del bilancio dello Stato, si ha una visione complessiva delle entrate pubbliche per sotto settore secondo il principio della competenza economica (principio accrual). leggi il PDF

Abstract

The objective of this article is to look more closely at the total amount of Italian government incomes, divided by the main taxes, and to highlight how the incapacity of cash receipts the State the active residues that contribute to increasing the public debt. Taxes are recorded in the financial statements at the time they are legal assessed (based on criteria of a legal) and to be collected (based on criteria of cash). In the consolidated account for the government sector, drawn up by the ISTAT, it is possible to analyze the revenue flows between territorial authorities, and unlike the state budget, there is an overall view of the government incomes by subsector according to accrual basis.

Continua a leggere

La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte:
http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments

Anche gli enti locali soffrono

Le misure adottate per contenere il contagio dal coronavirus (Covid-19) stanno provocando gravi danni economici agli enti locali, le cui conseguenze impatteranno sui bilanci 2020 sia per effetto delle mancate entrate dovute alla contrazione dell’attività economica sul territorio locale sia per le maggiori uscite necessarie per fronteggiare l’emergenza dell’epidemia.

Secondo un articolo del Sole 24 Ore, per il 2020 “i Comuni rischiano un buco di almeno 3 miliardi di euro”, a causa di una riduzione generalizzata che riguarda sia le entrate tributarie (addizionale comunale Irpef, Tari, imposta di soggiorno[1]) che quelle extratributarie (mense scolastiche, asili nido, canone per l’occupazione suolo pubblico, soste a pagamento, contravvenzioni al codice della strada, cartellonistica stradale, canone degli impianti sportivi, musei, teatri, etc.)[2]. Per le Regioni, invece, va sicuramente messo in conto la flessione dell’Irap e delle addizionali regionali sull’Irpef. Continua a leggere



La riproduzione di questo articolo è autorizzata a condizione che sia citata la fonte: http://www.monicamontella.it/

Google+ Comments