Tutti i numeri del sistema scolastico di ROMA e PROVINCIA

scuola-infanziaa cura di Monica Montella*

La scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione di un individuo parallelamente all’educazione e alla cultura che percepisce all’interno della famiglia. Migliorare l’accesso e la partecipazione ai percorsi di istruzione e formazione significa accrescere il capitale umano del Paese.  L’Italia nel 2013 spendeva il 4,1% del proprio PIL in istruzione pubblica. Ma come possiamo analizzare la struttura scolastica in un territorio importante come Roma? Purtroppo gli unici dati disponibili per l’analisi sono quelli pubblicati dall’Istat ma disponibili soltanto per il 2013 e a livello provinciale.

Sul territorio di Roma e provincia ci sono quasi 3.000 scuole di ogni ordine e grado. Soltanto 316 sono le scuole dell’infanzia gestite direttamente dagli enti locali. Il ministero dell’istruzione invece gestisce 1.851 strutture scolastiche pari al 62% del totale delle scuole. Le scuole private riconosciute e parificate sul territorio di Roma e provincia rappresentano il 27% delle scuole in complesso, con una presenza maggiore per la scuola dell’infanzia con il più alto numero tra quelle private (361 scuole), seguono, con 193 strutture, le scuole primarie, 90 le scuole medie private e 175 le scuole superiori private (tavola 1).

Quasi 28 mila sono le classi presenti a Roma e provincia di cui 3.500 private (tavola 2). Il numero di classi della scuola dell’infanzia gestite direttamente dagli enti locali sono 1.491  con una media di 23 alunni per classe, in linea con la media italiana e del Lazio.

La città di Roma con la sua provincia (tavola 3) gestisce l’istruzione di più di 600 mila individui (tra bambini e ragazzi) preoccupandosi degli spostamenti quotidiani per andare a scuola nel nido, nella scuola dell’infanzia e nelle altre scuole. Quasi 34 mila alunni (di cui quasi 4.000 stranieri) frequentano la scuola gestita direttamente dell’ente locale (con i relativi servizi connessi quali mensa, trasporto, gestione  e manutenzione della scuola)[1].

Gli studenti stranieri che frequentano la scuola a Roma e provincia sono 59 mila (tavola 4). La più alta presenza di studenti stranieri si riscontra di fatto nella scuola primaria (20.269 alunni di cui soltanto 791 stranieri). La scuola dell’infanzia privata parificata ha una utenza straniera di soltanto 1.200 unità rispetto al ministero (MIUR) che ne gestisce più di 6.200 cioè il 56% del totale alunni della scuola dell’infanzia.

Il numero medio di alunni per classe[2] rappresenta un indicatore fondamentale, molto spesso ignorato, per capire il grado di benessere dei nostri cittadini più giovani nella scuola. Basta dare uno sguardo alla differenza tra  gestione privata e pubblica della scuola romana e della sua provincia per capire che chi frequenta una scuola privata sa che in media il numero di alunni è inferiore (20 alunni per classe, addirittura nelle scuole superiori private scende a 15 vedi) rispetto ai 23 della scuola pubblica degli enti locali e ai 22 alunni per classe della scuola pubblica gestita dal MIUR (tavola 5). Se però entriamo nel dettaglio dell’ordine scolastico possiamo notare che per la scuola dell’infanzia[3] non c’è differenza rispetto alla gestione della scuola ma anzi per la scuola privata il rapporto cresce passando a 23 alunni per classe e cresce anche l’indicatore della scuola pubblica (24 alunni per classe a Roma e provincia). Non dimentichiamoci comunque che il numero degli alunni nelle classi iniziali delle scuole ed  istituti di ogni ordine e grado, che accolgono alunni diversamente abili, non può superare il limite di 20 alunni per classe,  dato puntualmente  disatteso come spesso è denunciato dalle famiglie, determinando nel corso degli anni scolastici e nei diversi ordini scolastici la costituzione di classi “pollaio” come spesso vengono identificate, con tutte le conseguenze in termini di sicurezza e dal punto di vista didattico. Infatti un aspetto importante e sottovalutato è proprio la sicurezza[4] che oltre ad indicare le caratteristiche dell’edificio, ha previsto “un massimo affollamento” in un numero massimo di 26 persone ad aula (compresi alunni, insegnanti, sostegno, ecc.) ma senza indicare alcunché in merito alla superficie minima necessaria.

Sottovalutare la dimensione in metri quadri della classe è molto grave. Seppur la legge stabilisce in maniera strutturale il numero minimo e massimo di alunni per classe di frequenza, trascura la dimensione in metri quadri necessari per la vivibilità di una classe scolastica. Se il Ministero ha disposto un minimo e un massimo del numero di studenti per classe possiamo ipotizzare che i metri quadrati necessari per contenere tale numero massimo di studenti è di circa 50 metri quadri per classe[5]. Ma è rispettato questo dato?

Un altro indicatore molto interessante è il numero di alunni per scuola. A Roma e provincia il rapporto è molto alto 203 alunni contro i 183 della media del Lazio e i 158 della media nazionale (tavola 6). Nelle scuole superiori ci sono in media 588 studenti per scuola rispetto ai 517 medi presenti nelle scuole di tutto il Lazio (tavola 7) e i 466 medi della scuola italiana. In Italia la scuola superiore ne registra il numero più alto 373 alunni per scuola (tavola 8).

Il numero di insegnanti (tavola 9) presenti nelle scuole di ogni ordine e grado sono nel 2013 quasi 766 mila, ormai da un paio di anni si assiste ad una contrazione della loro numerosità soprattutto nelle scuole superiori.

Nel Lazio invece abbiamo, nell’anno scolastico 2013, in organico statale 71 mila insegnanti di cui 24 mila sono concentrati nella scuola dell’infanzia e quasi 23 mila nella scuola secondaria di secondo grado (tavola 10).

Nel 2013 su una media Italia di 14 insegnanti per scuola soltanto nella scuola superiore erano presenti 35 insegnanti per scuola (tavola 11). Il numero di insegnanti nel Lazio sono invece 71 mila di cui 24 mila soltanto nella scuola dell’infanzia, si confermano anche nella regione Lazio 35 insegnanti per scuola nell’ordine scolastico superiore (tavola 12).

Altro indicatore importante che permette di analizzare indirettamente la dispersione scolastica è il numero di ripetenti nella scuola rispetto al totale iscritti (tavola 13). Gli studenti ripetenti della scuola primaria di Roma e provincia rappresentano nel 2013 soltanto lo 0,2% del totale iscritti, nella secondaria di primo grado la percentuale si incrementa passando al 3,1% per diventare 5,1% la percentuale dei ripetenti nella scuola superiore. Nell’istituto tecnico per geometri (tavola 14) si misura la più alta percentuale di ripetenti (10,6%) segue l’istituto d’arte (8,8%) e rispettivamente  (8,1%) l’istituto professionale per l’industria e l’artigianato e l’istituto professionale per i servizi alberghieri e ristorazione. Nell’istituto privato professionale (tavola 15) per i servizi alberghieri e ristorazione si ha la più alta percentuale di ripetenti (12,3%) seguito dall’istituto tecnico industriale (12%).

Nelle scuole italiane sono presenti anche alcune figure professionali per l’integrazione dei disabili. Purtroppo i dati disponibili su i.stat sono relativi al 2009 e sono diffusi solo in termini di composizione percentuale. Il Ministero dell’istruzione fornisce dati più aggiornati ma soltanto sul numero dei disabili per regione e livello scolastico (quasi il 3% degli iscritti alla scuola statale) e delle sole scuole statali (escluse le scuole gestite dagli enti locali e private). Nella tavola 17 si possono analizzare le differenze delle figure professionali per l’integrazione dei disabili nelle scuole pubbliche (per Italia e Lazio), logico che se si avessero dati più aggiornati sul numero di studenti disabili per livello di dettaglio comunale si potrebbero fare valutazioni più mirate per esplicitare il fenomeno e la sua gestione scolastica. Nella tavola 18 si possono analizzare le tipologie di disabilità per ordine scolastico in Italia e nel Lazio, anche questo dato purtroppo è fermo al 2009 ed è disponibile fino al livello regionale, ma comunque ci permette di attestare che la disabilità intellettiva è quella più presente nelle scuole italiane (71,5% nella primaria e 76,9% nella secondaria di I grado)  rispetto alle altre tipologie di disabilità.

Conclusioni

I dati di fonte amministrativa sono le informazioni messe a disposizione da istituzioni pubbliche, che traggono generalmente origine da una norma, riguardano l’ambito di competenza e sono finalizzate a esigenze gestionali o informative, non necessariamente di natura statistica.

L’utilizzo di fonti amministrative per la produzione di dati statistici è quanto mai opportuno, soprattutto per entità sub-territoriali come gli enti locali. Il requisito essenziale è che la “variabile di interesse sia oggetto di osservazione da parte di un processo amministrativo, che il risultato di tale processo sia disponibile e che la qualità dei dati sia adeguata allo scopo” (Calzaroni, 2011). L’utilizzo di fonti amministrative riduce sia il “fastidio” statistico delle rilevazioni sia i costi di produzione delle informazioni (Ballin et al., 2002).

I dati Istat, elaborati in base alle rilevazioni effettuate dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie, di primo e secondo grado ecc., potrebbero essere diffusi ad un alto livello di disaggregazione fino a raggiungere il livello di dettaglio “comune e/o capoluogo di provincia”, come ad esempio Roma, ma la diffusione di questi dati purtroppo non avviene seppur disponibili. Senza dati di qualità che forniscono le corrette informazioni al momento giusto non si può né progettare né monitorare né valutare la politica e le sue scelte.

Spesso, i dati esistenti restano inutilizzati perché vengono rilasciati troppo tardi (come ad esempio i dati sui disabili ultimo anno disponibile 2009 o quello sul numero di insegnanti disponibile solo il dato regionale), o non sono disponibili al livello di dettaglio necessario per il processo decisionale (ad esempio l’Istat diffonde dati aggregati sulle scuole di Roma e provincia, mentre per il processo decisionale servirebbero dati ufficiali a livello comunale e municipale).

Il Sistan dovrebbe avere un’area dedicata (tipo i.stat che potremmo chiamare ad esempio i.Sistan) dove si potrebbero consultare tutti i dati statistici per livello territoriale (comuni e circoscrizioni) e per tema (agricoltura, industria, servizi, scuola, cultura, politiche di welfare, dati ambientali delle città ecc. ecc.) assicurando la qualità delle informazioni integrate, tempestive e affidabili contribuendo ad un migliore processo decisionale per ricevere in tempo reale un feedback dai cittadini.

* Ricercatore ISTAT, il lavoro riflette esclusivamente il punto di vista personale dell’autore e non impegna l’Istituto di appartenenza.
Note:
[1] Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici, Politiche della Famiglia, dell’Infanzia e Giovanili, Promozione dello Sport e Qualità della vita.
[2]  La consistenza numerica degli alunni per classe è disciplinata dal Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81 e dall’ultima circolare nota ministeriale  n.6753 del 27/02/2015 avente come oggetto “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2015/2016 -Trasmissione schema di Decreto Interministeriale.” Le sezioni della scuola dell’Infanzia sono costituite con un numero di bambini non inferiore a 18 e non superiore a 26. Le sezioni della scuola Primaria sono costituite con un numero di alunni non inferiore a 15 e non superiore a 26, salvi i casi di presenza di alunni disabili. Le classi prime delle scuole secondarie di I grado e delle relative sezioni staccate sono costituite, di norma, con non meno di 18 e non più di 27 alunni. Le classi del primo anno di corso degli istituti e scuole di istruzione secondaria di II grado sono costituite, di norma, con non meno di 27 alunni. Gli Uffici Scolastici Regionali hanno il dovere di predisporre controlli formali e continui monitoraggi sulle dimensioni delle classi onde evitare il loro affollamento. Con la legge 107 (meglio nota come “Buona scuola”) questa problematica di primaria importanza,è stata, infatti, anche se solo parzialmente, presa in considerazione dalla legge 107 dove al comma 84 viene disposto che “Il   dirigente    scolastico,    nell’ambito    dell’organico dell’autonomia  assegnato  e   delle   risorse,   anche   logistiche, disponibili, riduce il numero di alunni  e  di  studenti  per  classe rispetto a quanto previsto dal regolamento  di  cui  al  decreto  del Presidente della Repubblica 20 marzo  2009,  n.  81,  allo  scopo  di migliorare la qualità didattica  anche  in  rapporto  alle  esigenze formative degli alunni con disabilità.
[3] Le sezioni della scuola dell’Infanzia sono costituite con un numero di bambini non inferiore a 18 e non superiore a 26, circolare nota ministeriale  n.6753 del 27/02/2015. 
[4] In particolare il D.M. 18/12/1975 prevede che le aule siano di altezza non minore a tre metri e che il rapporto alunni superficie sia di 1.80 mq/alunno nelle scuole materne, elementari, medie e 1,96 mq/ alunno nelle scuole superiori, senza tener conto degli arredi ( es. cattedra e armadi ). Quindi secondo il D.M. 18/12/1975 in una classe di scuola elementare con numero di 25 alunni, essendo l’indice minimo per alunno di 1,80 mq, la superficie minima necessaria, al netto degli arredi (senza cattedra e armadi e altro mobilio, fatta eccezione per i banchi e per le sedie) dovrebbe essere di almeno 45 mq ( 1,8X25 ) per un’altezza minima di tre metri. 
[5] Altro criterio vigente è quello previsto nel Decreto del Ministero dell’Interno (norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica ) del 26/08/92 che, oltre ad indicare le caratteristiche dell’edificio, ha previsto “un massimo affollamento” in un numero massimo di 26 persone ad aula (compresi alunni, insegnanti, sostegno, ecc.) ma senza indicare alcunché in merito alla superficie minima; in merito a questo fenomeno appare evidente che in caso di pericolo “l’eccessiva presenza di persone in edifici” impedisce l’esodo non permettendo una sicura, veloce e corretta evacuazione dell’aula e/o dall’edificio in caso di emergenza; inoltre la mancanza di una determinata cubatura di aria pro capite può generare la trasmissione di malattie infettive (virus e batteri) e dei parassiti (pediculosi ) e cagionare in generale, danni alla salute per un non corretto ricambio d’aria; da un punto di vista amministrativo tali eventi comportano la decadenza dalla validità del certificato di agibilità e del certificato di prevenzione incendi rilasciati sulla base della effettiva planimetria e delle dimensioni delle aule e della scuola.

APPENDICE STATISTICA

Tavola 1 – Numero di scuole per gestione e ordine scolastico presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014
scuola 1

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

Tavola 2 – Numero di classi per gestione e ordine scolastico presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014
scuola 2

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

Tavola 3 – Numero alunni per gestione e ordine scolastico presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014
scuola 3

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 4 – Numero alunni stranieri (con cittadinanza non italiana) per gestione e ordine scolastico presenti Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014
scuola 4

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

Tavola 5 – Numero di alunni per classe, per gestione e ordine scolastico presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014
scuola 6

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 6 – Numero alunni per scuola, per gestione e ordine scolastico presenti Roma e provincia. Anno scolastico 2013/2014

scuola 12

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

Tavola 7 – Numero alunni per scuola, per gestione e ordine scolastico presenti nel Lazio. Anno scolastico 2013/2014

scuola 13

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 8 – Numero alunni per scuola, per gestione e ordine scolastico presenti in Italia. Anno scolastico 2013/2014

scuola 14

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 9 – Numero insegnanti per ordine scolastico presenti in Italia. Anni scolastici 2010-2013, valori assoluti e tasso di variazione

scuola 23

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 10 – Numero insegnanti per ordine scolastico presenti nel LAZIO. Anni scolastici 2010-2013, valori assoluti e tasso di variazione

scuola 24

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 11 – Numero scuole e insegnanti per gestione della scuola e ordine scolastico presenti in Italia. Anno scolastico 2013, valore assoluto e percentuale

scuola 25

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

 Tavola 12 – Numero scuole e insegnanti per ordine scolastico presenti nel Lazio. Anno scolastico 2013, valore assoluto e percentuale

scuola 26

Tavola 13 – Numero iscritti e ripetenti per gestione della scuola e ordine scolastico presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013, valore assoluto e incidenza percentuale

scuola 31

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E)

Tavola 14 – Numero scuola statale, numero classi, numero iscritti, ripetenti e stranieri, per tipologia di scuola superiore presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013, valore assoluto e incidenza percentuale

scuola 33a

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E). In giallo valori superiori al totale.

Tavola 15 – Numero scuola privata, numero classi, numero iscritti, ripetenti e stranieri, per tipologia di scuola superiore presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013, valore assoluto e incidenza percentuale

scuola 33b

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E).  In giallo valori superiori al totale.

Tavola 16 – Numero scuola totale, numero classi, numero iscritti, ripetenti e stranieri, per tipologia di scuola superiore presenti a Roma e provincia. Anno scolastico 2013, valore assoluto e incidenza percentuale

scuola 33c

Fonte: Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole primarie statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di primo grado statali e non statali (E); Elaborazione dati sulle scuole secondarie di secondo grado statali e non statali (E).  In giallo valori superiori al totale.

Tavola 17 – Composizione percentuale delle figure professionali per l’integrazione dei disabili per ordine scolastico statale e non statale, Italia e Lazio. Anno 2009

scuola 21

Fonte: Istat, Indagine sull’inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado, statali e non statali

Tavola 18 – Composizione percentuale delle tipologie di disabilità per ordine scolastico statale e non statale, Italia e Lazio. Anno 2009

scuola 22

Fonte: Istat, Indagine sull’inserimento degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di 1° grado, statali e non statali
Fonti consultate:
Annuario statistico italiano 2015 
BES – Istruzione e formazione
Rapporto URBES 2015 Roma
Italia in cifre: edizione 2015
Istat, Elaborazione dati sulle scuole dell’infanzia statali e non statali
A world that counts

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