Verde pubblico nei municipi romani

Per combattere l’inquinamento cittadino il verde pubblico costituisce un patrimonio comune irrinunciabile per la salute e la qualità della vita dell’intera popolazione romana e il patrimonio verde deve essere, dunque, tutelato e sviluppato per concorrere al miglioramento della vivibilità urbana. Secondo l’Istat Roma ha effettuato soltanto il Censimento del verde urbano nel 2011, non ha nè un piano nè un regolamento del verde urbano. La densità delle aree naturali protette a Roma nel 2012 è 31,8% della superficie comunale. La densità del verde urbano a Roma nel 2012 è il 3,6% della superficie comunale. La disponibilità di verde urbano a Roma nel 2012  è di 16,5 metri quadrati per abitante (43 milioni di metri quadrati). Il dipartimento della tutela ambientale di Roma Capitale (tavola 1) ha certificato nel 2014 una estensione di verde pubblico e parchi urbani di 40 milioni di metri quadrati di verde totale. Il Comune ha contratto di fatto il verde urbano. E non ha fatto nulla per rimediare.

Tavola 1 – Estensione delle aree destinate a verde pubblico e parchi urbani per municipio. Anno 2014ambiente2

Fonte: Dipartimento Tutela ambientale di Roma Capitale (DUP 2016-2018)

L’Istat ha pubblicato i dati sul verde pubblico delle città[1] dai cui emerge (purtroppo l’ultimo dato è riferito al 2010) una riduzione in 10 anni del 3% (tavola 2) di verde pubblico nella città di Roma. Un singolo albero è in grado di fornire abbastanza ossigeno per 10 persone e di assorbire, a seconda delle dimensioni, da 7 a 12 kg di emissioni di CO2 all’anno. Inoltre, gli alberi riducono l’inquinamento acustico e possono farci risparmiare sino al 10% del consumo energetico. La legge n°10 del 14 gennaio 2013 ha rilanciato l’obbligo per le amministrazioni comunali di provvedere alla piantumazione di un nuovo albero per ogni nuovo nato, iscritto all’anagrafe comunale[2]. Da sottolineare che due mesi prima del termine del mandato, il Sindaco deve rendere pubblico il “bilancio arboricolo”[3] del Comune che amministra, evidenziando il rapporto fra alberi piantati all’inizio ed alla fine del ciclo amministrativo.

Migliorando la vivibilità della città si creano anche dei veri percorsi in aumento del flusso turistico riflettendo sull’economia locale. Visto ciò che emerge dai dati disponibili sarà prioritario quindi redigere e approvare un piano e un regolamento per la Gestione del Verde Urbano Romano.

Tavola 2 – Verde pubblico nella città di Roma Capitale. Anni 2000-2010
verde pubblico Roma

Fonte: Istat
Note:
[1] Nell’ambito del progetto Informazione statistica territoriale settoriale per le politiche strutturali 2010-2015; finanziato con il PON Governance e Assistenza tecnica FESR 2007-2013, Indicatori dell’Accordo di partenariato 2014-2020, suddivisi per Obiettivo tematico e per Risultato atteso.  Purtroppo non sono diffusi dall’Istat i dati sulle Autovetture circolanti, indicatore importantissimo per calcolare la stima dell’impatto ambientale del trasporto privato urbano di Roma.
[2] Il Comune di Roma, non sta applicando da diversi anni gli obblighi imposti dalla legge 113 (l‘obbligo di piantare un albero per ogni neonato era stato introdotto in Italia con la legge Cossiga-Andreotti n.113 del 29 gennaio 1992) tenendo conto che soltanto nel 2014 avrebbero dovuto piantumare 24 mila alberi per 24 mila nati. Si stima che per i filari stradali si può partire da 200 Euro/albero per un valore orientativo di 4.803.000 euro per il 2014, risorse economiche destinate al benessere cittadino ed ambientale.
[3] Ma nel sito del Comune di Roma è introvabile questo documento.

 

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http://www.monicamontella.it/

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