Archivi tag: saldo primario

I voti per i politici ma gli interessi per i cittadini

a cura di Monica Montella[1]

 Le autorità monetarie e le istituzioni finanziarie forniscono all’economia un preciso stock di moneta ogni anno. Il prezzo che si sostiene per l’uso del denaro in un certo periodo di tempo è il tasso di interesse reale[2] che equivale al prezzo che si paga per ricevere un prestito. In pratica nella nostra epoca un paese spende prima di aver incassato le imposte o di aver emesso titoli del debito pubblico, indebitandosi con le banche.

La domanda di moneta negli ultimi anni è cresciuta per effetto dell’attività finanziaria strumentalizzata dagli speculatori perché associata all’insolvenza di un paese, questo meccanismo ha provocato un aumento del debito pubblico a dismisura in alcuni paesi europei. “L’ Italia ha sempre pagato in rapporto al PIL interessi sul debito pubblico molto elevati”[3]. Continua a leggere

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I tassi di interesse sul debito pubblico corrodono l’economia italiana

di Monica Montella e Franco Mostacci

In Italia si pagano i tassi di interesse sul debito pubblico fra i più alti in Europa. Se a questo aggiungiamo il livello dello stock di debito pubblico, che ha superato abbondantemente i 2.000 miliardi di euro,  ecco spiegato il motivo per il quale la spesa per interessi passivi è di circa 100 miliardi di euro l’anno.  Una cifra molto elevata che soffoca qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia come abbiamo visto in un articolo precedente. Continua a leggere

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Gli effetti negativi dei fattori del debito pubblico sulla vita reale

di Monica Montella e Franco Mostacci

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Di solito si associa la crescita del debito pubblico all’incremento degli interessi passivi, ma questa è una verità parziale perchè l’accumulazione del debito pubblico dipende da due fattori: l’indebitamento netto (o saldo del conto economico consolidato della pubblica amministrazione) e il raccordo disavanzo-debito (o saldo dei flussi finanziari). Continua a leggere

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Monitoraggio conti pubblici – Stima flash secondo trimestre 2013

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

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Nonostante i proclami governativi i conti pubblici continuano a dare segnali d’allarme. Tutto ciò con una pressione fiscale ai massimi livelli. Continua a leggere

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Monitoraggio congiunturale dei conti pubblici

Gli studi dell’OCSE, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea, hanno evidenziato che uno dei requisiti che un sistema di bilancio deve avere per assicurare il controllo efficace della spesa, è la trasparenza verso il Parlamento e l’opinione pubblica. L’attività di monitoraggio e controllo dei conti pubblici costituisce quindi uno dei momenti fondamentali per realizzare, nei confronti di tutti i soggetti istituzionali e non, una forma di accountability sulla verifica della coerenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di finanza pubblica programmati (Riforma della contabilità pubblica, Ragioneria Generale Stato).Foto della Rappresentanza OCSE

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Il debito pubblico e i fattori che lo determinano

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

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La dimensione del debito pubblico italiano, causato principalmente dall’elevata spesa per interessi, sta soffocando ogni prospettiva di crescita economica con ripercussioni devastanti anche sullo stato sociale. Prima che si arrivi ad un punto di non ritorno, il Governo dovrebbe attivare strumenti di politica economica tali da ricondurre lo stock di debito pubblico entro livelli di sostenibilità. Il timore di default dei debiti sovrani di alcuni Paesi, ha indotto l’Europa a definire rigidamente la sostenibilità del debito pubblico innescando un meccanismo di vincoli alla spesa pubblica che impediscono il rilancio della crescita economica. Continua a leggere

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Dal primo trimestre 2013 arrivano segnali negativi sui conti pubblici italiani

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

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Il saldo primario che nel primo trimestre 2013 è risultato negativo per 9,6 miliardi di euro, ha un valore annualizzato[1] rispetto al Pil pari al 2,3%, leggermente inferiore alla stima governativa contenuta nel Def del 2013 (2,4%). Continua a leggere

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Two-pack l’ultima fase del ciclo di sorveglianza. Ma qual’è il vantaggio per l’Italia?

Entra in vigore il “two-pack”: completato il ciclo di sorveglianza di bilancio e migliorata ulteriormente la governance economica per la zona euro. Ma quali sono i costi per i paesi europei e quali i vantaggi?

Two Pack, via libera da Strasburgo al regolamento di stabilità economica

Con la legge di bilancio n. 468 /1978 l’Italia aveva la piena sovranità nazionale. Con la Legge 362 del 1988: si ha la prima Riforma della Legge 468 e con la Legge 208 del 1999: si prospetta l’assetto normativo vigente.

Ma con la firma del Trattato di Maastricht negli anni ’90 l’Italia ha subito la perdita della politica monetaria e ne riceveva una politica fiscale vincolata con il Patto di stabilità e crescita.

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Previsioni di finanza pubblica nell’UEM: Governi al fact checking

di Monica Montella, Franco Mostacci

In primavera, con la trasmissione alla Commissione Europea dei dati di finanza pubblica e dei documenti previsti dal semestre europeo, i Paesi dell’Unione Europea hanno stilato un primo consuntivo dell’anno appena trascorso e hanno esplicitato i loro obiettivi per il 2013. Nel 2012 si è avuto uno scostamento, tra il preventivo e il consuntivo, nei livelli dei principali aggregati di finanza pubblica, intaccando la credibilità dei Governi dell’area UE. C’è da temere che anche nel 2013 l’accuratezza delle previsioni possa essere negativamente influenzata dalla recessione.

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