Attività per promuovere politicamente le Smart cities

Smart city: manca la volontà o la capacità politica per realizzarla?

Con la nuova legge sull’agenda digitale si inizia e si spera in una nuova fase delle smart city. La città intelligente è un fenomeno che non si può ancora descrivere e perimetrare perchè ancora non sono state realizzate. Infatti definire oggi una smart city è quasi arbitrario però possiamo dire che il Governo ha già speso ad oggi circa un miliardo di euro (come ha affermato Mario Calderini alla XI Conferenza Nazionale di Statistica) e quindi adesso bisogna rendere operativa questa comunità intelligente.

Cosa dovrebbe rappresentare una smart city?

  • Dovrebbe essere una città che riesce a trasformare una mole di dati, che scaturiscono dalla sua attività, in intelligenza collettiva, anche attraverso dei sistemi di analisi sofisticati.
  • Dovrebbe essere quella città che ha intenzione di capire quelle che sono le vere esigenze della cittadinanza, che riesce ad  intercettare i bisogni sociali emergenti e che in qualche modo mette a disposizione dei cittadini, nel miglior modo possibile, le risorse della città.
  • E’ la città che crea le condizioni tecnologiche infrastrutturali culturali per produrre innovazione e per risolvere i problemi sociali che i vecchi modelli non sono stati in grado di risolvere.

Ecco alcuni punti/dimensioni chiave di partenza per impostare una smart city senza dei quali non possiamo neanche definirla:

1)  l’uso della rete internet anche nei territori più decentrati e anche nelle fascie sociali diverse;

2)  la partecipazione dei cittadini necessaria alla condivisione dei dati magari disponendo di supporti informatici per monitore i progressi effettivi avvenuti nella propria città;

3)  la capacità di collegamento internazionale di una smart city, non deve nascere e vivere isolata in un mondo globalizzato, ormai, la condivisione della conoscenza smart fa si che la città sarà in continua innovazione;

4) gli attori principali per realizzare una città smart sono le imprese, le istituzioni e i cittadini. Il lavoro congiunto di questi attori economici, con il supporto dell’informatica, è la base fondamentale per la conduzione dell’operatività delle varie tematiche;

5) bisogna favorire la collaborazione e la cooperazione tra pubblico e privato ma in modo efficiente con un controllo molto attento degli investimenti;

6) l’uso di strumenti tecnologici finanziari di policy che possono favorire questo processo in maniera continua con l’ausilio di strumenti di finanziamento innovativi; utilizzare schemi finanziari di diversa natura: un esempio potrebbe essere il Pay for Success Bond, è uno strumento finanziario finalizzato alla raccolta, da parte del settore pubblico, di finanziamenti privati;

7) una piattaforma unica, basata su sistemi informativi condivisi, capace di monitorare e valutare l’efficacia dell’azione di sviluppo messa in atto dalla politica per le comunità intelligenti;

8) individuare una “strategica road map” italiana sulle smart city, condivisa dai cittadini, su cui le imprese italiane possono investire;

9) investire sui “smart citizen” cioè sulla capacità dei cittadini di partecipare attraverso la rete a quello che è il governo della città cioè incidere nelle scelte per aumentarne le potenzialità.

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