articolo pubblicato su economiaepolitica.it
In assenza di una politica fiscale comune, e privi di sovranità sulla loro politica monetaria e del cambio, gli stati europei, caratterizzati da una struttura economica eterogenea, hanno reagito in maniera differente alla crisi economica. Ciò ha finito per aumentare le differenze tra di essi creando di fatto situazioni di forti vantaggi per alcuni e di sofferenza per altri, senza nel contempo alcuna possibilità di attuare politiche redistributive. Si tratta di differenze che non solo emergono chiaramente da una analisi di come la crisi economica ha colpito i redditi di famiglie e imprese nei vari paesi, ma che rendono evidente la necessità di interventi da parte delle istituzioni europee per ridurre gli squilibri macroeconomici e realizzare un’Europa più solidale.
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 comments feed lla fine del 2013, rispetto al 2008, il PIL al netto delle imposte indirette (il cosiddetto valore aggiunto ai prezzi base) è diminuito del 6,9%. La caduta ha tra le sue cause il crollo degli investimenti fissi lordi, che in cinque anni si sono ridotti di 74 miliardi (-24%), e la diminuzione dei consumi delle famiglie, che si sono ridotti di quasi 60 miliardi di euro (-7%), con un particolare calo dei trasporti (-19%) e del vestiario e calzature (-16%). L’effetto di tutto ciò è stato un peggioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione italiana: in cinque anni si è avuta una contrazione delle unità di lavoro del 6,6%, mentre i redditi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti soltanto dell’1,2% in termini nominali, riducendosi in termini reali.
lla fine del 2013, rispetto al 2008, il PIL al netto delle imposte indirette (il cosiddetto valore aggiunto ai prezzi base) è diminuito del 6,9%. La caduta ha tra le sue cause il crollo degli investimenti fissi lordi, che in cinque anni si sono ridotti di 74 miliardi (-24%), e la diminuzione dei consumi delle famiglie, che si sono ridotti di quasi 60 miliardi di euro (-7%), con un particolare calo dei trasporti (-19%) e del vestiario e calzature (-16%). L’effetto di tutto ciò è stato un peggioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione italiana: in cinque anni si è avuta una contrazione delle unità di lavoro del 6,6%, mentre i redditi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti soltanto dell’1,2% in termini nominali, riducendosi in termini reali.