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L’Istat ha diffuso una nota sul cambiamento del sistema dei conti nazionali per effetto dell’adozione del Sistema dei conti nazionali (Sec), con il passaggio ad una nuova versione delle regole di contabilità (ovvero la transizione dalla versione 1995 a quella 2010 del Sec).
“La notizia ha dato molto scalpore ed è comprensibile perché all’interno della misura per la prima volta sono incluse novità importanti e gli effetti che da queste derivano sulle principali grandezze macro economiche.
In particolare riguarda l’inserimento nei conti nazionali delle attività illegali, che già il Sec95 aveva previsto, in ottemperanza al principio secondo il quale le stime devono essere esaustive, cioè comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico”. Continua a leggere
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lla fine del 2013, rispetto al 2008, il PIL al netto delle imposte indirette (il cosiddetto valore aggiunto ai prezzi base) è diminuito del 6,9%. La caduta ha tra le sue cause il crollo degli investimenti fissi lordi, che in cinque anni si sono ridotti di 74 miliardi (-24%), e la diminuzione dei consumi delle famiglie, che si sono ridotti di quasi 60 miliardi di euro (-7%), con un particolare calo dei trasporti (-19%) e del vestiario e calzature (-16%). L’effetto di tutto ciò è stato un peggioramento delle condizioni di vita di gran parte della popolazione italiana: in cinque anni si è avuta una contrazione delle unità di lavoro del 6,6%, mentre i redditi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti soltanto dell’1,2% in termini nominali, riducendosi in termini reali.