I Trasporti e il Diritto alla Mobilità nel Lazio

La seconda missione di gran lunga più rilevante, dopo quella della sanità, che assorbe una consistente fetta del bilancio della Regione Lazio è quella dei Trasporti e Diritto alla Mobilità, con un finanziamento di circa 1 miliardo di euro (in termini di impegni di spesa) come è stato certificato nel rendiconto 2016. In termini di pagamenti totali l’importo registrato nel 2017 è di poco più di un miliardo.
La forte dilatazione tra la gestione della competenza e della cassa e la conseguente formazione dei residui passivi (spese impegnate ma non pagate) ha rappresentato una forte criticità contabile non permettendo un monitoraggio efficace della spesa regionale. Con la nuova armonizzazione contabile[1] viene monitorato l’incremento dei residui attraverso un indicatore che considera la capacità di formazione dei residui.
Il valore teorico zero sta ad indicare il completo pagamento degli impegni entro la fine del periodo e quindi l’assenza dei residui di competenza tanto più l’indicatore si avvicina all’unità tanto meno l’ente dimostra di saper condurre in termini tempestivi ed efficaci la propria gestione di cassa ritardando il pagamento delle spese e segnalando difficoltà a raggiungere gli obiettivi inseriti nel bilancio di previsione[2].

La Regione Lazio,  nel corso degli ultimi 5 anni, ha ridotto lo scostamento tra impegni e pagamenti della missione 10 Trasporti e Diritto alla Mobilità  di 4 punti percentuali, ma resta pur sempre un valore alto; infatti nel rendiconto 2016 l’indicatore risulta 0.38 punti rispetto a 0.42 nel 2013.

L’andamento della spesa (tavola 1) della missione 10 si attesta su quasi un miliardo di euro, con lievi fluttuazioni, toccando il picco di 2 miliardi di euro nel 2014  e riconfermandosi a più di un miliardo di euro nel 2016 (quasi il 5% dei 25 miliardi di impegni di spesa).

Tavola 1 – Pagamenti e impegni di spesa della missione 10 Trasporti e Diritto alla Mobilità, per tipo di programma dei pagamenti, anni 2013-2017

Fonte: elaborazione dati sui rendiconti della Regione Lazio e Open Data Lazio, anni vari.

Nel 2017 su un miliardo di pagamenti effettuati soltanto 700 milioni sono di competenza dello stesso anno di riferimento il resto sono di competenza degli anni precedenti, come è mostrato nella tavola 1. La conseguenza del progressivo accumulo di residui passivi è che le imprese fornitrici devono poi caricare sul prezzo di offerta i costi di accesso al credito per fronteggiare la dilazione dei pagamenti da parte dell’amministrazione regionale, la quale a sua volta deve poi sostenere spese aggiuntive di interessi e mora. In definitiva, il sistema finanziario si avvantaggia dalle inefficienze del sistema amministrativo regionale.

I creditori che hanno ricevuto impegni di pagamento per oltre 10 milioni di euro sono riportati nella tavola seguente.

Tavola 2 – Totale pagamenti della Missione 10 – Trasporti e Diritto alla Mobilità, per tipo di descrizione del creditore per importi superiori a 10 milioni di euro, anni 2013-2017 scarica file

Fonte: elaborazione dati su Open Data Lazio dati aggiornati al 02 Novembre 2017, anni vari.

Tra i creditori risulta un pagamento di più di 16 milioni di euro effettuato nel 2017 per HITACHI RAIL ITALY S.P.A. Azienda Multinazionale nel settore ferroviario (nasce dalla fusione di Ansaldo Trasporti e Breda Costruzioni Ferroviarie) per il cofinanziamento di progetti di sviluppo di imprese per investimenti in Ricerca e Sviluppo in tandem con il Ministero dello Sviluppo Economico (35%) e l’Unione Europea. La Regione Lazio ha finanziato soltanto il 15% del’importo stanziato per il progetto industriale di ricerca e sviluppo. L’Unione Europea attraverso il POR FESR LAZIO ha contribuito per il 50% dell’importo complessivo.

Tavola 3 – Descrizione oggetto di pagamento del creditore HITACHI RAIL ITALY S.P.A.. Anno 2017

Fonte: elaborazione dati su Open Data Lazio dati aggiornati al 02 Novembre 2017.

La città metropolitana di Roma Capitale ha ricevuto dalla Regione Lazio un finanziamento di quasi 8 milioni di euro nel 2017 per il “per il Piano straordinario d’investimento nei macro-settori della viabilità, mobilità e opere pubbliche (L.R. n. 4 del 28/04/2006), e anche l’ANAS, per effetto di una convenzione, ha ricevuto dalla Regione Lazio un finanziamento di più di 5 milioni di euro per lavori SS675 Cinelli-Monteromano Est (per erogazione quota del 5% del finanziamento dopo affidamento dei servizi di progettazione). Al CONSORZIO SVILUPPO INDUSTRIALE PROVINCIA DI RIETI , che gestisce l’area localizzata nei Comuni di Rieti e Cittaducale e l’area di Borgorose, sono stati pagati, tra il 2016-2017, 2.8 milioni di euro per Bretella di raccordo tra la SS 4/dir Via Salaria e la SR 313. Infine per servizio interregionale del trasporto pubblico locale tra “Avellino – Roma” è stato affidato il servizio a VIAGGI E TURISMO MAROZZI S.R.L., costato 2.6 milioni di euro in 5 anni.

Razionalizzazione delle partecipazioni dirette
La Regione Lazio ha avviato un piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni, dove ha previsto, entro il 2017, di detenere unicamente 6 partecipazioni dirette di cui 4 avranno un ruolo strategico nei settori del Trasporto Pubblico, Mobilità, Sviluppo Economico e Sistemi informativi e funzioni amministrative.

Nel 2013 si è avviato il processo di riorganizzazione del settore della mobilità e dei trasporti laziali con l’unificazione di tre società AREMOL (agenzia regionale per la mobilità), CO.TRA.L. Patrimonio e ASTRAL con lo scopo di efficientare il sistema e ottenere notevoli risparmi anche per effetto della riduzione dei centri di comando (Rendiconto 2013).

Nel corso degli anni la Regione Lazio (come riportato nel Rendiconto 2015) ha dismesso le partecipazioni in STL Scarl e ATRAL Scarl (con una procedura ad evidenza pubblica) e sono state accorpate Aremol (agenzia regionale per la mobilità), Astral S.p.A. e Cotral Patrimonio S.p.A. in un unico soggetto giuridico con lo scopo di programmare e pianificare i servizi e le opere infrastrutturali nonché gestire e valorizzare il patrimonio stradale e immobiliare.

Nel 2015 la Regione Lazio ha deliberato (D.G.R. del 20 ottobre 2015 n° 565) e recepito la proposta di scissione della società di revisione, la scissione di Cotral Patrimonio S.p.A. e la sua conseguente chiusura per conseguire i risparmi annui per circa 6,1 milioni di euro e nel contempo è stata avviata la riduzione dei componenti del consiglio di amministrazione di Cotral da cinque a tre componenti (protocollo n°346259 del 25 giugno 2015). Viene disposto la cessazione delle attività dell’Agenzia regionale per la Mobilità AREMOL dal 30 settembre 2017 affidando gli stessi servizi ad altra società regionale con apposito provvedimento legislativo. Nel frattempo sono stati pagati per l’Agenzia regionale per la Mobilità AREMOL più di 13 milioni di euro nel 2016 (tavola 2).

Nel 2016 si prosegue con la dismissione delle partecipazioni detenute da Cotral S.p.A. in ATRAL Azienda Trasporti Autolinee Laziali Scrl (70%) e in STL – Società Trasporti Laziali Scrl (51%) le cui procedure di gara per l’alienazione delle quote societarie sono andate deserte. Si è optato da parte di COTRAL ad invogliare gli stessi soci di minoranza all’acquisto delle quote societarie a maggio del 2017.

In definitiva si trascina da 5 anni, il processo di razionalizzazione delle partecipate, che tra burocratizzazione e gare deserte, si procede con una incomprensibile lentezza a danno delle finanze laziali.

La Regione Lazio ha avviato anche la dismissione della partecipazione detenuta nelle Assicurazioni di Roma Mutua assicuratrice comunale romana S.p.A. (3,15%), la cui flotta di Cotral S.p.A. era assicurata con la detta compagnia (contratto scaduto il 31 dicembre 2016) per Servizi di assicurazione riassicurazione su veicoli. Nel 2017 è stata avviata una gara di rilevanza comunitaria per l’affidamento di servizio di assicurazione della flotta Cotral per un valore stimato tra i 10 e i 12 milioni  di euro annui per il triennio 2017-2019. La gara per la copertura assicurativa è stata aggiudicata ad un altro operatore La Cattolica Assicurazioni per il triennio 2017-2019 e nel contempo sono state valorizzate le quote di partecipazione che Cotral detiene in ADIR  al fine di perfezionare il recesso dal rapporto assicurativo associato (Rendiconto 2016). A conti fatti se la gara fosse stata vinta da ADIR sarebbe stato comunque un risparmio implicito tra i 10 e i 12 milioni di euro per i cittadini Laziali poichè ADIR è del Comune di Roma.

Se poi si aggiungono i costi riflessi dovuti ad una causa che Assicurazioni di Roma ha fatto contro COTRAL per cause sopraggiunte a seguito del mancato rispetto delle previsioni statutarie sul recesso, il danno economico si incrementa. In pratica avrebbe dovuto prendersi un numero di dipendenti pari alla loro quota di fatturato (art. 6 dello statuto) ossia circa 11 dipendenti sui 77 presenti al 31/12/2016. Tra una gara d’appalto e un’altra a rimetterci sono sempre i lavoratori.

Riconoscimento dei debiti pregressi in materia di Trasporti
Il debito della Regione Lazio è cresciuto negli anni vertiginosamente e senza controllo, a partire dal 2013 sono stati contratti nuovi mutui per ripianare vecchi debiti. Anche il settore dei trasporti è stato investito di questa fase di riaccertamento dei debiti dopo le operazioni di riaccertamento straordinario e ordinario richieste dal nuovo sistema contabile.

A partire dal 2013, con finanziamenti ricevuti dal Mef, è stata implementata la riduzione  dei debiti commerciali (dl 35/2013), utilizzando risorse finanziarie sotto forma di prestiti (che non dimentichiamoci mai dovranno essere ripagati negli anni a venire dalle future generazioni).

Nel 2014, infatti, si avvia un processo di riconoscimento dei debiti pregressi in materia di Trasporti (D.G.R. n°423/2013) riferiti a favore di Roma Capitale per 102 milioni di euro e 218 milioni di euro per il trasporto pubblico locale riferito all’annualità 2011-2012,  per più di 255 milioni di euro per rimborsare il contratto di servizio dell’annualità 2011 con COTRAL S.p.A., 104 milioni di euro per contratto di servizio con ATAC S.p.A. per l’annualità 2011 e quasi 26 milioni di euro per il 2012 per un totale complessivo di debiti pregressi in materia di trasporti di quasi 706 milioni di euro[3].

In definitiva, la ristrutturazione dei mutui avviata in questi anni dalla Regione Lazio non fa altro che spostare alle generazioni future il debito contratto dalle passate amministrazioni.

Fondo Nazionale Trasporti
Nel 2013 viene istituito il Fondo Nazionale Trasporti per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL (art. 1 comma 301, della legge n°228/2012 (legge di stabilità 2013) e definito un nuovo assetto di finanziamento del trasporto pubblico locale. Il fondo è alimentato con la compartecipazione regionale all’accisa sulla benzina per 1.388 milioni di euro nel 2011. Le risorse previste dal Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti ammontano a quasi 5 miliardi di euro. La Regione Lazio accede per l’11,67% per un importo di 574,6 milioni di euro (Rendiconto 2016). Nel 2017 il Ministero dei Trasporti ha decretato finanziamenti a favore delle Regioni a Statuto ordinario.

Conclusioni

Nella Regione Lazio il processo di razionalizzazione delle partecipate, tra burocratizzazione e gare deserte,  procede con una incomprensibile lentezza a danno delle finanze laziali. Anche il settore dei trasporti ha contribuito ad incrementare il debito regionale come è emerso dopo le operazioni di riaccertamento straordinario e ordinario richieste dal nuovo sistema contabile. La ristrutturazione dei mutui avviata in questi anni dalla Regione Lazio non ha fatto altro che spostare alle generazioni future il debito contratto dalle passate amministrazioni. E nel frattempo il sistema finanziario si avvantaggia dalle inefficienze del sistema amministrativo regionale.

Note
[1] L’entrata a regime della contabilità armonizzata (dlgs 118/2011), ha rivisto le classificazioni (per missione e programma), soprattutto dal lato delle uscite, ed ha modificato la presentazione delle entrate e delle spese del bilancio dell’ente.
[2] Il grado di formazione dei residui viene misurato dalla quota degli impegni che non sono stati realizzati entro la fine dell’anno determinando il verificarsi di posizioni giuridiche ancora aperte da gestire nel corso degli esercizi successivi. L’indicatore degli impegni (Impegni – Pagamenti conto competenza /impegni) rappresenta il valore dei residui passivi formatisi nell’anno contabile.
[3] Con D.G.R. n°799 del 2014 si sono chiuse le transazioni relative ai debiti pregressi al 31-12-2013 in materia di trasporti per 15 milioni di euro (Rendiconto 2014).

 

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