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La stringente regola del debito come una bomba ad orologeria

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risultati scientifici di Reinhart e Rogoff  sono stati spesso utilizzati per sostenere politiche di austerità e rigore fiscale. Ma come è noto “una ricerca di tre economisti della University of Massacchussets-Amherst ha evidenziato alcuni errori nei dati utilizzati da Reinhart e Rogoff, scatenando un ampio dibattito, anche mediatico, sulla validità dei loro risultati. La relazione tra i livelli di debito pubblico e la crescita del PIL varia notevolmente da paese e nel corso del tempo (ad esempio l’esperienza italiana al 133% debito/PIL  rappresenta una soglia troppo elevata che costa troppo in spesa per interessi passivi incidendo pesantemente sulla crescita del paese). La storia suggerisce che vi è una certa soglia oltre la quale accumulando debito pubblico si ottiene minore crescita economica, ma non c’è consenso su quale sia la soglia ottimale ma abbiamo capito dall’esperienza italiana qual’è la soglia che non si deve raggiungere. In definitiva tutte queste ricerche hanno comportato una diffusa politica del rigore in Europa  e tra le tante regole europee ispirate al principio base delle finanze pubbliche sane vi è l’adozione della “regola del debito“.

Il nuovo quadro della riforma della governance economica europea dell’UE, adottato nel novembre 2011 (six pack) e richiamato nel fiscal compact, ha rafforzato il controllo della disciplina di bilancio attraverso l’introduzione di una regola numerica che specifica il ritmo di avvicinamento del debito al valore soglia del 60 per cento del PIL (nel trattato di Maastricht del 1992 bastava una diminuzione ad un ritmo soddisfacente). Continua a leggere

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